Il Castello Sforzesco ha cambiato luce |
Scritto da Daniela Lussana | |
Dopo l’illuminazione di Duilio Passariello, che molti ricorderanno perché soggetto di accese critiche per l’inconsueto utilizzo dei colori che non legavano con lo stile del palazzo, ci è stata data, dal Comune di Milano, questa nuova occasione di un’illuminazione sorprendente, grazie ad un bando in cui si chiedeva a progettisti illuminotecnici, design della luce, studenti ed associazioni commerciali, di creare effetti scenici su questo edificio del XV secolo: l’obbiettivo era creare degli effetti luce che ricordassero lo stile Liberty, omaggiando così l’Expo del 1906, ultimo ospitato dalla città meneghina. Luce e musica, un binomio perfetto. Era infatti la melodia, con la sua intensità, che determinava il tempo di accensione e spegnimento delle luci, come ne definiva la direzione, orizzontale o verticale, lungo la torre centrale del castello, permettendo la creazione di singolari effetti. Tutta la parte superiore delle merlature, che hanno mantenuto in basso l’illuminazione radente esistente, si trasformava in veri e propri tasti di un immenso pianoforte, splendida la scala di note iniziale e di buon effetto le singole note che accendevano tasti qua e la su questa immaginaria tastiera di muratura. L’impianto era costituito da un sistema a rete di led bianchi di colorazione calda (circa 3500 K), sovrastanti un gruppo di apparecchi led a luce fredda (circa 5000 K) utilizzati come luce stroboscopica per creare l’effetto scintillante.
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