Capita
spesso di sentire gente che parla della luce in modo non idoneo o molto
alla leggera. Gente che valuta installazioni di light art non per il
loro reale valore culturale, estetico e tecnico ma solo per il loro
valore decorativo. Ricordo a questi signori che la light art mette la
luce al centro di tutto e non solo come medium. Identificare come light
art interventi dove si proiettano immagini di qualsiasi natura su delle
facciate di palazzi o su monumenti è errato in quanto sono semplice
decoro. La luce con queste proiezioni è solo un mezzo e non protagonista.
Protagonisti di questi interventi sono le immagini che vengono proiettate.
La luce in questi interventi viene utilizzata come Mantegna utilizzava
la tempera per dipingere il suo Cristo morto. Questo quadro non è
importante perché è fatto a tempera ma per il soggetto
dipinto. Mantegna riceveva le commissioni per rappresentare qualcosa
e non per realizzare un qualsiasi quadro purché a tempera. I
light artist veri vengono chiamati per realizzare qualcosa di innovativo
e unico con la luce a prescindere da messaggi o immagini.
Se
si vuole un light artist bisogna fare una cernita e non fermarsi al
primo che utilizza la luce... perché bisogna valutare come la
usa!
Tutti
coloro che proiettano video o immagini non vanno legati a coloro che
creano installazioni con la luce... non vanno inseriti nello stesso
ambito perché tra loro differenti e antitetici.
Ricordo
ancora una volta che la vera light art è studio e manifestazione
della pura luce e non gingilli luminosi (oggettini, sculturine o altro
con la luce come nel premio Targetti o come gli orrendi lavori di Marco
Lodola) o proiezioni varie. Perché altrimenti anche un film proiettato
su un edificio dovremmo identificarlo come un intervento di light art.
Romano
Baratta (direttore)
Lighting
Now! per la vostra fame di luce! La vera luce!